Ideazione e coreografia: Marina Rossi
Di e Con: Alessandra Boglioni, Camilla Corridori, Marina Rossi e Stefania Ruffini
Irruzioni musicali e luci: Michele Beltrami
Zone che stanno tra angoli e pezzi della città dove si sta insieme a raccontare qualcosa di sé, in linea sul bordo; di un tetto, di un ricordo, di una vita un poco a lato.
Un appuntamento di quattro donne. Per mettere in fila immagini e sogni.
Apparire per condividere il tempo sospeso della scena, prima di scomparire lasciando una scia.
Tempo/Zone
Zona delle lumache che diventano donne, o delle donne-lumaca
Zona della rabbia, del vigore.
Zona-tempo di amore, sessualità, eros.
Tempo della dolcezza, di un adagio.
Tempo dello svuotamento, del vagare attorno.
Tempo del ricordo, del passato, di quel che era e che non è più, di qualcosa che dal passato arriva fin qua.
Tempo di integrazione degli opposti, infinitamente grande ed infinitamente piccolo.
Chi sono loro?
Barbone, gigantesse, erotomani, principesse addomesticate, rese più simili nell'occupare un luogo che le plasma.
Zona limite, che amalgama realtà e irrealtà, ordine e anarchia, omologazione e diversità. Il vissuto delle esperienze scolpisce le forme del corpo. Il guscio custodisce, protegge, accompagna nel Viaggio il passato di ciascuna. Fardello che non si può dimenticare, che accomuna tutte le lumache. Lasciare una scia, tracciare la propria presenza, sentire la necessità di un gesto concreto per sentirsi reale. Le parole e il linguaggio verbale non riescono più a dire, non hanno la forza per rappresentare i pensieri.
presentato a:
Teatro Comunale - Vobarno 2007
Un Altro Modo di Vedere le Cose - Gavardo 2006