Affida al vento un estremo del filo..
Spettacolo di danza, voce e teatro fisico ispirato al mito di Aracne.


Ideazione, coreografia e regia: Marina Rossi
Training voce e canto: Anna Teotti
Coaching per la danza: Alessandra Bortolato
Scenografia e costumi: Davide Sforzini
Realizzazione costumi: Caterina Schena con la collaborazione delle studentesse stagiste per la cattedra di cultura dei materiali di moda presso l’accademia L.A.B.A. di Brescia.
Field recording e sound design: Vittorio Guindani
Luci: Michele Sabattoli
Danzatrice: Maria Francesca Guerra (ripresa della creazione); Stefania Ruffini ( prima creazione e debutto)
Coro/performers : Alessandra Boglioni,Valentina Fariello Margherita Maniscalco, Massimo Politi, Fiorenzo Savoldi.

II mito di Aracne, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, riletto in chiave contemporanea, vede nella trasformazione di Aracne in Yragnes, ibrido umano-animale, una possibilità di ribaltare la tragedia attraverso un processo di "metamorfosi come scelta". Scelta che si snoda e si compie lungo lo spettacolo, in relazione dinamica con il coro. Il coro dialoga con Yragnes attraverso ridefinizioni spaziali della scena, partiture coreografiche/gestuali e vocali. Il mito ci parla di archetipi e simboli, di eroi e necessità, di destino e scelte. Viene da lontano ma si àncora all'oggi. E genera domande.

Quale destino possibile per questa specie di animale/uomo fortemente socializzato? Se andare indietro non è possibile, continueremo fino all’estinzione? A quale trasformazione sarà ncessario dare atto?

Le tragedie greche ci ricordano che non c’è destino che non possa essere scavalcato; l’eroe vive molte vite e muore molte morti.

Il linguaggio scenico si declina al plurale perché accosta diverse modalità performative che attraversano l'esperienza contemporanea del teatro e della danza.

Il lavoro coreografico di Yragnes cerca di tradurre un universo immaginifico traslandolo,  tramite il corpo e la danza. Come corpo fisico, a sua volta la voce incontra  l’azione, sia generandola che accompagnandola. Il tappeto sonoro e compositivo nasce così dall'incontro tra voce-canto-suono e field recording. Attraverso l’accostamento del corpo umano ad altre entità, che in un gioco simbolico trasformassero e si facessero trasformare, sono nati i costumi. 



Video più recente :

http://youtu.be/q7oMS13MT60

ph: Marta Pirlo
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